Silvio Cucinotta nasce il 13 marzo 1873 a Pace del Mela. Fin da giovane dimostra una grande sensibilità religiosa e forte ingegno: entra nel Seminario Arcivescovile di Messina dove conferma la sua passione per gli studi. Gli anni della formazione sacerdotale sono profondamente influenzati dalla figura e dell’insegnamento di Leone XIII (1878-1903) e la sua enciclica “Rerum Novarum” (15 maggio 1891), il cui innovativo e per certi versi rivoluzionario messaggio costituirà la base dell’azione di don Silvio Cucinotta.
Ordinario prete giovanissimo, si laurea in lettere latine ed italiane ad in Sacra Teologia e viene chiamato a insegnare nel Seminario Arcivescovile e di Messina e a dirigere il settimanale “Il Faro”, organo della Curia Messinese.
Considerata la sua grande forza innovatrice, trova ben presto forti resistenze nell’ambiente ecclesiastico e politico. Vive un Periodo molto agitato ma nello stesso tempo molto bello. Fonda la Rivista letteraria “L’Agave”, sulla quale scrivono molte firme gloriose di quel tempo. Pubblica alcune raccolte di poesie e alcuni scritti che caratterizzano ulteriormente il personaggio. Le sue idee innovatrici ben presto lo condannano a dolorosi momenti di sconforto tanto che dopo un periodo molto travagliato e di scontri, è costretto a pellegrinare di paese in paese, di convento in convento, di chiesa in chiesa. Alla fine si rifugia nel suo paese di origine, nella casa dove ha visto la luce. Quelli che lo separano dalla morte sono anni dedicati all’istruzione religiosa e all’educazione del suo popolo. Il 4 agosto 1927, già infermo per i postumi di un’emorragia celebrale, tiene a Santa Lucia del Mela una dotta e documentata conferenza in occasione dell’inaugurazione del Seminario, rifatto a nuovo per volontà di mons. Salvatore Ballo Guercio, Nove mesi dopo, il primo Maggio 1928, alle ore 20.45, un secondo attacco del male porrà fine alla sua travagliata esistenza a S. Lucia del Mela, nell’abitazione di un amico in via Teatro.