L’economia

Quando nel 1388 i Benedettini entrarono in possesso del feudo di Trinisi, questa era una delle zone più depresse e malsane della Piana di Milazzo. Non conosciamo, in quanto manca la documentazione contabile, ciò che i Benedettini fecero nei primi tre secoli del loro possesso, ma lo si può intuire dalle dispendiose opere di bonifica e di risanamento delle contrade paludose, che essi compirono negli ultimi due secoli della loro gestione e di cui ci sono giunti poderosi e minuziosi libri di amministrazione.

L’economia della zona era basata principalmente sull’agricoltura e sulla pastorizia. Vi era anche una fiorente industria del baco da seta. Si coltivava anche la vite, l’ulivo e gli agrumi. Si allevavano pecore e capre. Nella zona paludosa del “Pantano” coperta in gran parte da canneti, si coltivava il lino e la canapa, la cui fibra macerata in vasche, battuta e filata dava lavoro ai cordari e alle tessitrici. Con i cascami del lino si riempivano materassi, mentre la lana era riservata ai più agiati. Gli scambi commerciali con i vicini centri urbani di Milazzo e Messina erano pressochè inesistenti perché fino ai primi decenni del secolo scorso non esistevano che mulattiere per le comunicazioni. Solo nel 1837 iniziò la realizzazione della strada provinciale Messina-Palermo, diventata poi nazionale, per collegare al capoluogo tramite corriere a cavallo, i vari centri della fascia costiera (solo nel 1926 Pace ottenne un servizio di autocorriere).

Le comunicazioni con Milazzo avvenivano tramite la scorciatoia di Malapezza, perché la mulattiera che collegava Giammoro a Pace era troppo ripida e malsicura, infestata spesso da malviventi. Sempre per mancanza di strade rotabili il carico via mare delle merci, anziché al porto di Milazzo veniva avviato con carri trainati da buoi lungo il letto del torrente Muto. La linea ferroviaria Messina-Palermo fu completata intorno al 1889.

Attualmente, l’abitato di Pace del Mela, è caratterizzato da fabbricati di nuova costruzione, strade comode ed ampie strutture pubbliche d’avanguardia. La popolazione che è di circa 6000 abitanti è distribuita in massima parte tra Pace e la frazione di Giammoro, sede quest’utima di numerosi esercizi commerciali, di studi professionali, e di un polo industriale di discrete dimensioni. A questo proposito negli ultimi anni si è passati da un’economia prevalentemente agricola,(coltivazione dell’ulivo, della vite, degli agrumi) ad un’economia basata sul terziario e sull’industria e quest’ultima ha avuto purtroppo un impatto ambientale notevole sul territorio con effetti tutt’altro che positivi.