Paolo Vaccarino, nacque a Pace del Mela, nell’aprile del 1914.
Due lauree (in chimica e chimica farmaceutica ) e la conoscenza di svariate lingue gli avrebbero permesso di essere un grande industriale, ma preferì dedicarsi all’attività di scultore e a quella di gallerista che per molti anni svolse a Messina, nel suo piccolo centro in via Laudamo.
Come gallerista fu conosciuto anche a Firenze nella grande galleria di via de’ Tornabuoni 7 rosso.
Firenze l’aveva adottato fin da quando vi si era recato come ufficiale di Sanità. Nel suo centro di Messina Paolo Vaccarino ebbe il merito di avviare al collezionismo alla metà degli anni 70, molti giovani professionisti.
La sua attenzione a quanto accadeva nel mondo dell’arte fece emergere artisti come Boissonnet, Brodsky, Chatelin, Fournier ecc. per citarne alcuni che in seguito si sarebbero affermati.
Vaccarino va ricordato soprattutto come scultore, e precisamente scultore di “ritratti “.
Come scultore aveva insegnato scultura per un certo periodo alla Columbus University negli Stati Uniti. Le sue mani crearono una vera e propria “galleria ” di ritratti da Chester Nimitz Admiral, Paul Getty, Annamaria Pierangeli, al Cardinale Spellmann, da Uberto Bonino a Federico Zeri uno degli ultimi suoi lavori.
Purtroppo nonostante le sue molte mostre (ricordiamo la personale alla galleria Barbaroux, e le mostre tenute a New York, dove visse a lungo) egli non è conosciuto come scultore quanto avrebbe meritato.
La sua scultura secondo gli esperti infatti, manifesta una precisa coerenza formale, un impianto decisamente classico, all’interno del quale è possibile però scorgere una predilezione per l’area impressionistica attraverso l’agitazione materica della superficie che diventa davvero pelle e carne, e che porta impressa la tensione a dar vita al ritratto.
Le sue opere andrebbero attentamente studiate per un’adeguata revisione critica e per una doverosa rivalutazione.
Nel 1950 Paolo Vaccarino pubblicò per la casa Editrice Sansoni, un’ottima monografia su Giovanni di Antonio di Banco, detto Nanni, artista vissuto tra il 1380/90 e il 1421 che insieme a Brunelleschi e Donatello nel 1419 collaborò all’esecuzione del modello della Cupola del Duomo di Firenze. L’opera si avvale della presentazione del grande critico d’arte Roberto Longhi, considerato tutt’oggi il massimo critico d’arte che l’Italia abbia avuto, e figura eminente della cultura italiana del 900 (punto di riferimento di grandi intellettuali come Gianfranco Contini, Pasolini ecc ).
Tale libro è disponibile presso la Biblioteca Comunale di Pace del Mela.
In questa sua opera, Vaccarino si rivela un gran conoscitore dell’arte rinascimentale e mostra un’ulteriore suo aspetto, quello di studioso d’arte e uomo di cultura.
Gli ultimi anni della sua vita non furono felici; tornò a vivere nella cittadina di Pace del Mela dove si spense in solitudine nel luglio del 1989, all’età di 75 anni.